I Papiri dell’Università del Salento (PUL)

Il Centro di Studi Papirologici (www.museopapirologico.eu)

Il Centro di Studi Papirologici dell’Università del Salento, fondato e diretto da Mario Capasso, è nato con Decreto Rettorale il 18 marzo 1992, nell’àmbito del Dipartimento di Filologia Classica e Medievale dell’Università di Lecce. Successivamente, con Delibera del Senato Accademico del 24 giugno 1996, esso si è trasformato in Centro Interdipartimentale con il concorso del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, cui tempo dopo è subentrato il Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea, con delibera del 23 settembre 2003.

Il Centro ha promosso l’acquisto di una collezione di papiri greci, demotici, ieratici, copti e geroglifici (per cui cf. infra), custoditi ed esposti nel Museo Papirologico (nato nel 2006 e diretto da M. Capasso fino al 2018 e attualmente da P. Davoli) e diverse attività di studio e di ricerca dei papiri greci e latini, tra le quali si ricordano:

  1. La Missione Archeologica prima a Bakchias (Fayyum, Egitto), in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna (1992-2004, Direttori M. Capasso-S. Pernigotti), poi a Soknopaiou Nesos (Fayyum, Egitto, 2001-, Direttori M. Capasso-P. Davoli).
  2. Il restauro dei papiri del Museo Egizio del Cairo (1997-2009), del Centre de Documentation de Papyrologie Littéraire de l’Université de Liège (2004), del Center for Papyrological Studies and Inscriptions of Ayn Shams University (Cairo, 2006-2009), del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2008), della Sackler Library di Oxford (2009).

Il Centro si caratterizza anche per un’intensa attività editoriale, portata avanti attraverso 3 riviste scientifiche (Papyrologica Lupiensia, 1992-; Studi di Egittologia e di Papirologia, 2004-; e Scripta. An International Journal of Codicology and Palaeography, 2008-), 3 Collane (Biblioteca degli Studi di Egittologia e di Papirologia, 2003-; Gli Album del Centro di Studi Papirologici, 1999-; Edaphos, 2016-) e una Newsletter del Museo Papirologico (Byblos, 2008-).

 

Dal 2007 il Centro è sede della Delegazione leccese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC), di cui Mario Capasso è dallo stesso anno Presidente Nazionale, e continua ad impegnarsi attivamente per il rilancio dell’Associazione e per il potenziamento dei suoi mezzi di diffusione.

 

 

La collezione

(Papyri Universitatis Lupiensis – PUL)

 

TM Coll id: 177 (www.trismegistos.org/collection/177)

 

Sede: Museo Papirologico, Complesso Studium 2000, via di Valesio (www.museopapirologico.eu)

 

La Collezione di papiri dell’Università del Salento comprende oltre 350 papiri in gran parte documentari di varia provenienza, acquistati tra il 1990 e il 2009 sul mercato antiquario: 243 sono greci, 107 demotici, 4 ieratici e 4 copti. Il primo nucleo, il più numeroso, acquistato presso Michael Fackelmann, consta di 288 papiri, di cui 178 greci, 107 demotici e 3 ieratici; si tratta di frammenti recuperati da cartonnages provenienti verosimilmente dal Fayyum. I papiri greci, generalmente in discrete condizioni e talora con discreto quoziente di leggibilità, restituiscono documenti per lo più di epoca ellenistica. I papiri demotici, di età tardo-tolemaica, contengono testi più estesi e meglio conservati (generalmente conti). I papiri ieratici conservano piccole porzioni del “Libro dei Morti”.

Le tappe del progressivo arricchimento della collezione sono state le seguenti:

1999 (presso Charles Ede di Londra): due papiri greci (PUL inv. G 179, lettera privata, verosimilmente del III-IV sec. d.C; PUL inv. G 180, conto attribuibile al III sec. a.C.) e due copti (PUL inv. C 1, frammento di una ricevuta di vino dell’VIII sec. d.C.; PUL inv. C 2, lettera del VI-VII sec. d.C. con nome del destinatario).

2001 (presso Serop Simonian, di Amburgo, e presso Ede): rispettivamente 29 papiri greci tolemaici, con brevi documenti, complessivamente in buone condizioni e 4 frammenti di cui uno greco, databile al IV-V d.C.; due copti (PUL inv. C 3-4), di contenuto imprecisato, entrambi del VII-VIII sec. d.C.; uno ieratico (PUL inv. I 4) del IV sec. a.C., costituito da tre frammenti combacianti contenenti estratti del “Libro dei Morti”.

2002 (presso Gian Baldo Baldi, La Spezia): 5 sono frammenti greci in discrete condizioni.

2005 (presso Simonian): 23 frammenti di papiri documentari greci tolemaici.

2006 (presso Simonian): 5 frammenti greci tolemaici da cartonnage.

2009 (presso Ede): un gruppo di frammenti in scrittura geroglifica contenenti passi tratti dal capitolo 125 del “Libro dei Morti” e risalenti al Nuovo Regno (1400-1200 a.C.).

 

Tutti i papiri sono stati restaurati, messi sotto vetro e catalogati. Di essi solo alcuni sono stati pubblicati in diverse sedi editoriali.

 

Della collezione fanno parte anche altri oggetti iscritti di varia natura; essi sono stati acquistati presso l’antiquario Ede in tre nuclei. Un primo gruppo è costituito da 3 pezzi: un ostrakon calcareo ieratico di epoca dinastica (1307-1070 a.C.), contenente parte di un’opera letteraria nota come “La Satira dei mestieri”; una tavoletta scrittoria lignea del IV-V sec. d.C. (TUL inv. C 1), con un testo biblico in copto delineato su entrambe le facce; una tavoletta votiva in faïence verde del 300 a.C. ca. (TUL inv. H 1), con inciso in geroglifico il nome di un sacerdote. In un secondo momento sono state acquistate una tegola del II-III sec. d.C. (VUL inv. L 1) con impresso un marchio di fabbrica della XIV legione “Gemina”; una lucerna dell’80 d.C. (VUL inv. G 1) con impresso sulla base un marchio di fabbrica in greco ed una lastra in calcare frammentaria del I sec. d.C., contenente parte di un’iscrizione commemorativa in greco (VUL inv. G 2).

PUL inv. G 199

PUL inv. G 199