La collezione di papiri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

La collezione di papiri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Papyri Mediolanenses: sigla P. Med.) fu iniziata da Aristide Calderini nei primi anni Venti del Novecento con l’acquisizione di dodici papiri greci procurati e donati da due italiani del Cairo, Riccardo Vita e Diego Jacovelli (fondo Jacovelli-Vita), pubblicati nel 1928 in un volumetto intitolato Papiri milanesi (P. Med.) I. nn. 1-12, Vita e Pensiero, Milano (seconda edizione a cura di S. Daris, Milano 1967). Altri papiri (più di trecento) furono acquistati e donati dalla famiglia Castelli, in memoria del figlio Guglielmo, giurista collaboratore di Calderini, prematuramente scomparso (fondo Castelli). Settantacinque papiri di questo fondo, sia letterari sia documentari, furono raccolti e pubblicati nel 1966: Papiri milanesi (P. Med.) I. nn. 13-87, a cura di S. Daris, Vita e Pensiero, Milano.

Per opera di Orsolina Montevecchi si aggiunsero alla collezione più di seicento papiri, procurati a varie riprese dal 1968 al 1990. I papiri entrati nella collezione nel 1979, nel 1983 e nel 1990 provengono da cartoni di mummia. Inoltre i papiri acquistati nel 1979 sono stati denominati Papyri Mediolanenses Barelli (sigla: P. Med. Bar.), in ricordo di Armida Barelli, co-fondatrice dell’Università Cattolica.

La collezione ora conta in totale un migliaio di pezzi fra papiri completi e piccoli frammenti, per la maggior parte in lingua greca, due bilingui greco-latini, alcuni in lingua egiziana (ieratici e copti). Tra i papiri greci una quarantina sono biblici, liturgici, letterari, scolastici e magici; tutti gli altri sono documentari, databili dal III sec. a. C. al VII d. C.

Oltre ai testi editi nei due fascicoli del volume citato sopra, molti altri papiri della collezione sono stati pubblicati in varie annate di Aegyptus o in sedi diverse quali Atti di Congressi o Studi in onore. I papiri documentari così pubblicati sono stati poi via via raccolti nei vari volumi del Sammelbuch Griechischer Urkunden aus Aegypten.

Fra i papiri più interessanti si elencano, in ordine cronologico:

– P.Med.15, prologo del Telefo di Euripide, tragedia ignota per tradizione medievale, di cui però i papiri hanno conservato alcuni frammenti. Il nostro è il solo contenente il prologo. La presenza di errori lo qualifica come esercizio scolastico. Esso appartiene ad un archivio antico risalente alla metà del II sec. a.C. e ritrovato nel Serapeo di Menfi; gli altri papiri dell’archivio sono in gran parte conservati a Vienna.

– P.Med. Bar., una cinquantina di papiri (compresi molti piccoli frammenti) provenienti da un cartone di mummia e appartenenti al cosiddetto archivio di Pankrates, funzionario dell’amministrazione militare tolemaica (Arsinoite, metà del II sec. a.C.). Altri papiri del medesimo archivio si trovano a Genova (PUG), in Francia (P.Lille) e negli Stati Uniti (P.Duke).

– P. Med. 2, atto notarile per la vendita di parte di un palmeto (Pathyris, 104 a.C.). Il papiro fa parte dell’archivio di Horos, figlio di Nechoutes (vedi immagine) conservato per la maggior parte nei P.Adler.

– P.Med. 3-12, P.Med. 45, P.Med. inv. 281: dodici papiri dell’archivio di Harthotes, figlio di Marres, un indigeno coltivatore di terreno pubblico e sacerdote del culto di una divinità egizia (Teadelfia, età giulio-claudia). La maggior parte degli altri papiri dello stesso archivio è conservata nei P.Mich.

– P. Med. inv. 69.24, due fogli di un codice della fine del IV secolo con il Vangelo di Marco («Aegyptus» 52, 1972, pp. 80-88).

Per opera di O. Montevecchi la collezione si è arricchita anche di altro materiale antico, di epoca tolemaica, romana e bizantina (secoli III a.C. – VII d.C.), proveniente dall’Egitto, e precisamente di:

– una cinquantina di ostraca (O. Med.), per la maggior parte greci, alcuni copti.

– tre tavolette lignee, in greco, di cui una liturgica (Tab. Med. inv. 71.00 A), la quale conserva il Simbolo niceno-costantinopolitano («Aegyptus» 55, 1975, pp. 58-69). La scrittura è una corsiva fortemente inclinata a destra databile al VI sec. d.C.

– una etichetta di mummia (Et. Med. inv. 1), ansata, scritta in greco.

– 203 bolli d’anfora.

– sei iscrizioni greche: una dedica a Iside (fine del III o inizio del II sec. a.C.) e cinque epigrafi funebri, due di epoca tolemaica (III-II sec. a.C.) e tre di età romana (III-IV d.C.).

 

Per una trattazione più ampia si vedano:

Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Le Istituzioni, vol. V: I Patrimoni dell’Università Cattolica, a cura di Maria Bocci e Lorenzo Ornaghi, Milano 2013, La collezione di papiri, pp. 567-580: (Carla Balconi)

– Carla Balconi, Papiri e Papirologia all’Università Cattolica di Milano, “Atene e Roma” 2009, pp. 189-196.

– Carla Balconi, La Papirologia nell’Università Cattolica di Milano, Proceedings of the 24th International Congress of Papyrology (Helsinki, 1-7 August 2004), Helsinki 2007, pp. 75-81.

– Carla Balconi, Papiri della collezione dell’Università Cattolica di Milano (P.Med.) provenienti da cartonnage, Akten des 23. Internationalen Papyrologenkongresses (Wien, 22.-28. Juli 2001), Papyrologica Vindobonensia 1, Wien 2007, pp. 15-18.

– Carla Balconi, Iscrizioni greche dall’Egitto tolemaico e romano: cronaca di una presentazione, “Aevum Antiquum” 12 (1999), pp. 149-158.

P.Med. 2 – Con il permesso della Direzione della Biblioteca di Ateneo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano